COME CREARE VALORE AZIENDALE IN ITALIA

Alessio Fratini CEO of Matador Consulting Strategy –

Una sfida tra cultura, capacità e visione.

L’Italia è un paese ricco di imprese familiari, artigianali e di nicchia, che spesso si distinguono per la qualità dei loro prodotti e servizi. Queste imprese devono affrontare sfide sempre più complesse, ad esempio la concorrenza globale che ad oggi rappresenta davvero un grande ostacolo (oppure opportunità?) la digitalizzazione, la sostenibilità ed una crisi di liquidità sempre presente. Come possono queste imprese creare e mantenere valore nel tempo?

Partiamo dalle basi del valore, affinché si possano delineare le modalità attraverso cui, implementare questo valore. Seguiamo questi driver, ossia il ritorno sul capitale investito (ROIC), la crescita e il costo del capitale. Questi fattori sono interdipendenti e influenzano la capacità di un’impresa di generare flussi di cassa futuri, che sono la base della valutazione.

Il ROIC misura l’efficienza con cui un’impresa utilizza il capitale a sua disposizione per produrre profitti. Un ROIC elevato significa che l’impresa è in grado di creare valore aggiunto per i suoi investitori, superando il costo del capitale. Il ROIC dipende da vari fattori, come la strategia, il posizionamento competitivo, la struttura dei costi, la gestione operativa e la qualità dei prodotti e servizi. È necessario porre attenzione soprattutto su questa metrica; la scelta degli investimenti, diventa cruciale affinché si possa parlare di valore.

La crescita misura l’incremento dei ricavi e dei profitti di un’impresa nel tempo. Una crescita elevata significa che l’impresa è in grado di espandere il suo mercato, acquisire nuovi clienti, innovare e diversificare il suo portafoglio. La crescita dipende da vari fattori, come le opportunità di mercato, la domanda, la capacità di investimento, la ricerca e sviluppo, il marketing e le alleanze strategiche. Su quali driver di crescita puntare? L’azienda, deve tener conto che i progetti ed i relativi prodotti, hanno tassi di penetrazione ognuno diverso dall’altro, con cicli vitali diversi. Esaurito il ciclo vitale le vendite calano, e pertanto si dovrebbe sostituire il prodotto con uno altrettanto valido.

Il costo del capitale misura il rendimento richiesto dagli investitori per finanziare un’impresa. Un costo del capitale basso significa che l’impresa è in grado di attrarre capitale a condizioni favorevoli, grazie alla sua solidità finanziaria, alla sua reputazione e alla sua trasparenza. Il costo del capitale dipende da vari fattori, come il rischio di mercato, il rischio specifico dell’impresa, la struttura finanziaria, la politica dei dividendi e la governance.

Per creare valore, un’impresa deve cercare di massimizzare il ROIC e la crescita, minimizzando il costo del capitale. Questo richiede una visione strategica, una gestione efficace e una cultura orientata al valore. Attenzione però, perché non esiste una formula unica per raggiungere questo obiettivo, ogni impresa infatti deve adattare il suo approccio al contesto in cui opera.

In Italia, le imprese devono tenere conto di alcune specificità, come la dimensione media ridotta, la frammentazione settoriale, la dipendenza dal credito bancario, la pressione fiscale, la burocrazia, la scarsa innovazione e la debolezza del sistema paese. Questi fattori possono rappresentare sia ostacoli che opportunità per la creazione di valore.

Alcune possibili leve per migliorare il valore aziendale in Italia sono:

  • Sfruttare le economie di scala e di scopo, attraverso processi di aggregazione, consolidamento e internazionalizzazione, per aumentare il ROIC e la crescita.
  • Investire in qualità, differenziazione e sostenibilità, per rafforzare il posizionamento competitivo e la fedeltà dei clienti, aumentando il ROIC e la crescita.
  • Ottimizzare la struttura dei costi e del capitale, attraverso una maggiore efficienza operativa, una migliore gestione del circolante e una diversificazione delle fonti di finanziamento, per ridurre il costo del capitale.
  • Valorizzare il capitale umano, attraverso una maggiore formazione, motivazione e coinvolgimento dei dipendenti, per migliorare la produttività, l’innovazione e la flessibilità, aumentando il ROIC e la crescita.
  • Collaborare con il sistema paese, attraverso una maggiore integrazione con le istituzioni, le associazioni, le università e gli altri attori del territorio, per beneficiare di sinergie, incentivi e supporto, riducendo il costo del capitale e aumentando la crescita.

Queste sono solo alcune delle possibili azioni che le imprese possono intraprendere per creare valore in un contesto complesso e dinamico.

Per applicare questi principi alla tua impresa, ti suggerisco di seguire questi passi:

  • Analizza la tua situazione attuale, valutando il tuo ROIC, la tua crescita e il tuo costo del capitale, rispetto ai tuoi concorrenti e al tuo settore di riferimento.
  • Identifica i tuoi punti di forza e di debolezza, le tue opportunità e le tue minacce, usando strumenti come la SWOT analysis o la PESTEL analysis.
  • Definisci la tua visione, la tua missione e i tuoi obiettivi strategici, tenendo conto delle aspettative dei tuoi stakeholder e del tuo impatto sociale e ambientale.
  • Scegli le leve più appropriate per creare valore, in base alle tue caratteristiche, alle tue ambizioni e alle tue sfide, tra quelle che ti ho elencato nel mio articolo o altre che ritieni rilevanti.
  • Implementa le tue scelte, monitorando i risultati, i rischi e le performance, usando indicatori come il valore economico aggiunto (EVA), il cash flow return on investment (CFROI) o il total shareholder return (TSR).
  • Adatta il tuo approccio in base ai cambiamenti del contesto, del mercato e delle esigenze dei tuoi clienti, usando una logica di apprendimento continuo e di miglioramento

Ogni impresa deve trovare la sua strada, tenendo conto delle sue caratteristiche, delle sue ambizioni e delle sue sfide. L’importante è avere sempre chiaro il fine ultimo: creare valore per sé e per gli altri.