Matteo Fonti Consulente Finanziario – Personal Financial Advisor Certificato EFPA livello EFA e livello ESG Iscritto albo Consob/OCF Iscritto registro RUI
Come tutti ormai sappiamo il caso Evergrande ha origine ormai 2 anni fa, quando Nel 2021, Evergrande ha iniziato a mostrare i primi segni di difficoltà finanziarie. La società ha accumulato un enorme debito di circa 300 miliardi di dollari, e ha iniziato a non essere in grado di ripagare i suoi creditori.
Nel settembre 2021, Evergrande ha mancato il pagamento di un’obbligazione da 83,5 milioni di dollari, diventando la più grande società cinese in default.
il fallimento di Evergrande (che va ricordato è fallita solo sul debito contratto in dollari, non su quello in Chinese Remimbi), è dipeso da una serie di fattori che hanno influenzato l’economia cinese nell’ultimo biennio:
- L’eccessivo indebitamento delle società immobiliari cinesi, dovuto a una governance concentrata sul breve termine e sulla forte speculazione generata da elevai tassi di crescita sia dei terreni edificabili che degli immobili stessi. Evergrande ha accumulato un debito enorme, e ha fatto affidamento su un’espansione rapida e aggressiva per generare sufficienti entrate per ripagare i suoi creditori, castello di carte che è venuto meno con il declino del mercato immobiliare cinese.
- La politica del governo cinese che, nella lotta alle “Tre montagne che soffocano il popolo cinese” per parafrasare Xi, ha intensificato la sua supervisione del settore immobiliare negli ultimi anni, rendendo più difficile alle aziende del settore fare il proprio business, deprimendo artificialmente il mercato al fine di ridurre l’onere di acquisto degli immobili della popolazione. questo ha portato una maggiore difficoltà per Evergrande ad ottenere finanziamenti ed ha aumentato i rischi per la società che alla fine si è trovata in una forte crisi di liquidità.
Ora la domanda è: si ok, tutte cose già conosciute nel 2021, ma perché ora si torna a parlare di Evergrande?
La risposta è che la società ha portato recentemente i libri contabili in un tribunale USA, dichiarando il fallimento nei confronti dei creditori esteri.
Questo evento che da molti media è stato rappresentato come apocalittico, in realtà non è altro che la prima fase del risanamento della società, che, di fatti, ha ottenuto il via libera a ricominciare le contrattazioni alla borsa di Hong Kong.
Il caso Evergrande è stato spesso assimilato alla famosa Lehman, ma i parallelismi sono molto limitati:
difatti Evergrande è una società commerciale, non una banca, essa non è per cui stata in grado di cartolarizzare il suo debito e liquidarlo al mercato come avvenne per Lehman, essa non è stata abbandonata a se stessa come Lehman ma aiutata fin da subito dal governo cinese per quel che riguarda il debito interno contratto in Yuan.
Per cui, vista la realtà del caso, parlare di una nuova Lehman e di un possibile effetto a catena sul mercato cinese è al momento quanto meno utopistico; considerando anche che, se pur in maniera ancora blanda, il governo cinese ha dimostrato negli ultimi mesi di aver invertito la rotta nella sua aspra regolamentazione del mercato interno e sta cominciando ad aiutare attraverso strumenti finanziari ed economici, la propria economia a ripartire.
Tale aiuto di stato presumibilmente indebolirà le finanze statali cinesi, ma rinvigorirà quelle aziendali che oggi sono in difficoltà anche e soprattutto per una politica economica pianificata che ha: si, regolamentato il mercato, ma forse in maniera troppo rapida e dirompente.
Scopri tutti i servizi che offro sul mio sito: https://www.matteofonti.com e scarica gratuitamente la mia guida su come pianificare i propri risparmi.
✔️ Matteo Fonti Consulente Finanziario – Personal Financial Advisor Certificato EFPA livello EFA e livello ESG Iscritto albo Consob/OCF Iscritto registro RUI