Matteo Fonti Consulente Finanziario – Personal Financial Advisor Certificato EFPA livello EFA e livello ESG Iscritto albo Consob/OCF Iscritto registro RUI
Tetto del Debito USA: perché se ne parla tanto e quali sono le implicazioni.
Il tetto del debito degli Stati Uniti è nuovamente al centro dell’attenzione poiché la nazione si trova di fronte a una scadenza critica nel quale andrà deciso se aumentare tale limite o mandare il sistema pubblico USA in shutdown e rischiare per cui di dichiarare un default tecnico (non dovuto al fallimento dell’emittente ma a delle situazioni, come questa, dove l’emittente è impossibilitato a pagare gli interessi sul proprio debito).
Il tetto del debito, anche noto come limite del debito, rappresenta l’importo massimo di debito che il governo degli Stati Uniti è legalmente autorizzato a contrarre per far fronte ai suoi obblighi finanziari. Serve come controllo sulle politiche finanziarie del governo USA e mira a controllare la crescita del debito nazionale.
La situazione attuale riguardante il tetto del debito degli Stati Uniti sta causando preoccupazioni e incertezze. Il tetto del debito è stato temporaneamente sospeso nel 2019 come parte di un accordo di bilancio, consentendo al governo di indebitarsi senza limiti specifici fino a una determinata data. Tuttavia, tale sospensione è scaduta nel 2021 e da allora il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha adottato “misure straordinarie” per continuare a finanziare le attività governative. Va notato che già in passato, il tetto al debito ha portato ad un breve shutdown sotto la presidenza Obama che, nonostante durò pochi mesi impensierì non poco gli operatori di settore.
Queste misure straordinarie comportano la ridistribuzione di fondi da vari dipartimenti governativi al fine di creare una capacità di indebitamento aggiuntiva. Tuttavia, queste misure sono, come detto, temporanee e possono fornire solo un sollievo limitato all’economia a stelle e strisce.
Secondo la segretaria al Tesoro Janet Yellen infatti, tali misure si esauriranno entro l’anno in corso, creando la necessità impellente di affrontare il problema del tetto del debito.
Il mancato aumento (o sospensione) del tetto del debito avrebbe conseguenze gravi per l’economia degli Stati Uniti. Potrebbe portare appunto ad un nuovo shutdown, in cui i servizi governativi non essenziali vengono sospesi e i dipendenti federali possono essere messi in congedo. L’incertezza causata da un possibile default sugli obblighi di debito degli Stati Uniti potrebbe generare inoltre volatilità sui mercati.
L’aumento o la sospensione del tetto del debito, va ricordato: richiede l’intervento del Congresso degli Stati Uniti. Storicamente, il processo è spesso stato oggetto di controversie politiche, con dibattiti su spesa, responsabilità fiscale e debito nazionale. Tuttavia, il tetto del debito è stato aumentato o sospeso numerose volte in passato per evitare conseguenze per l’economia.
Per affrontare la situazione attuale, ci sono discussioni in corso tra i legislatori al Congresso. Entrambi i partiti riconoscono l’urgenza della questione, ma trovare un accordo bipartitico rimane una sfida. Alcuni legislatori sostengono cambiamenti strutturali al processo del tetto del debito, proponendo adeguamenti automatici legati a indicatori economici o piani di bilancio a lungo termine.
Il rischio sul debito americano è qualcosa che deve essere affrontato nei portafogli, con un corretto riallineamento in caso di necessità.
Esso è infatti l’ennesima fonte di incertezza sui mercati che si è manifestata dall’inizio di questa attuale correzione.
In situazione come queste avere un consulente che sappia ribilanciare correttamente il portafoglio (ripeto se necessario) è fondamentale, il controllo del rischio nel breve termine infatti è una delle principali cause di un profitto nel medio-lungo.
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Matteo Fonti – Consulente finanziario
Personal Financial Advisor
Certificato EFPA, CONSOB/OCF.